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1 set 2008

Bracciali di contenzione o psicofarmaci

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Se un vostro caro, sciegliesse oppure gli venisse imposta una cura altamente invasiva, sappiate che nel caso questa scelta o questa imposizione non gli piacesse più e cioè cambiasse idea, nessuno penserà a staccare macchinari come quelli per l'alimentazione o per il respiro bensì qualora il paziente desse segni di intolleranza si procederà o con la somministrazione di psicofarmaci oppure con l'utilizzo di bracciali di contenzione, quelli che una volta erano in cinghie e cuoico ed ora sono in velcro. Tutti faranno finta di non capire e vi diranno: Cosa vuole il paziente durante la notte si stacca il tubo....è molto agitato.....
La verità è una sola: i dipendenti statali presenti negli ospedali dal medico all'infermiere non si pongono domande per il paziente, l'unica domanda che si fanno è: come mi paro il culo da eventuali casini?
La legge parla chiaro e consente al paziente di cambiare idea in qualsiasi momento ma....solo se dal rifiuto delle cure passa all'accettazione delle stesse, il contrario no, questo non viene preso in considerazione, si preferisce accusare il paziente di nervosismo o dargli del rompi balle qundi per comodità di gestione ben che vada vai con le benzodiazepine o la morfina. Un consiglio chiedete sempre di vedere la cartella clincia segnatevi i nomi dei farmaci che vengono somministrati specie di notte quindi rivolgetevi ad un medico di fiducia e chiedete informazioni su tali farmaci e le loro controindicazioni, fatto questo non fidatevi ancora andate in internet e cercate ulteriori chiarimenti e testimonianze.

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