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17 gen 2009

Disabile scacciata dal negozio

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Il responsabile dell'episodio è lo stesso direttore della filiale che ha subito un duro rimprovero da parte dei carabinieri

La vittima di questa spiacevole vicenda si chiama Annarita Marino, una ragazza disabile di 21 anni costretta a spostarsi con l’aiuto di una carrozzella.
La ragazza, insieme a due amiche, voleva fare qualche acquisto nel negozio. Il direttore della filiale però nel vederla entrare, le ha chiesto di uscire all’esterno perchè temeva “potesse intralciare il transito degli altri avventori”.

Annarita non ha voluto sporgere querela nei confronti del commerciante al quale ha chiesto di riflettere al fine di evitare, in futuro, il consumarsi di ingiustizie, imbarazzanti pi?r chi le commette, di questo tipo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io da disabile gli avrei ribaltato mezzo locale, dite il nome della catena di negozi e chiederò ai 5.000.000 di disabili italiani di boicottarli! Sono stufo dell'ignoranza della gente!

Anonimo ha detto...

Sembra si tratti di Oviesse. Ma non credo sia giusto colpevolizzare la catena perchè, almeno secondo me, è più vergognoso sapere che parecchi uffici pubblici non tengono nemmeno in considerazione l'accesso per disabili. Vuoi fare una prova che faccia parecchio scalpore? Prova ad andare magari con altri disabili in carrozzina ad assistere alle discussioni comunali della tua città e pretendere di entrare nella sala consigliare e vedrai le resistenze da parte dei funzionari...eppure è un diritto di tutti i cittadini. Se lo fai fammi sapere che noi pubblichiamo tutto.
Ciao Nicola

Laura Raffaeli ha detto...

l'accesso è negato anche dove non ci sarebbero barriere: questa è la verità, e io sono stanca anche di leggere articoli che dicono che tizio o caio ora abbatterà le barriere (perché ha ricevuto un fondo da qualcuno..).
in realtà ci cacciano da un po' tutte le parti, ma soprattutto:
sono stufa anche di disabili che dicono che "fanno tutto" pur di non ammettere quanto ci discriminano!! ho letto questa notizia, in realtà me ne arrivano anche alte, me le vivo sulla pelle queste cose e penso che la vera rivoluzione sia quella di essere uniti non contro un singolo direttore, ma contro una catena di quel negozio dove c'è il direttore o impiegato scemo o razzista.
ma quando succederà? intendo quando i disabili saranno tutti uniti? fino a quando una buona parte di noi è risucchiata dall'assistenzialismo delle parrocchie o associazioni (quasi tutte cattoliche, cioè con orientamento religioso e non evolutivo e migliorativo) colme di pietismo che dicono a genitori di "portarsi la croce" di un figlio disabile, o che dicono al disabile di far finta di essere normale (vedi pure http://blindsight6.blogspot.com che fanno ai ciechi col cane addirittura in chiesa!!).. ecco fino a quando ci saranno queste situazioni condivise e ammorbidite dai disabili in primis (non tutti per fortuna) sono sicura che la situazione peggiorerà e basta: la realtà è che siamo messi da parte sempre di più, ovvio che chiusi in una bolla di sapone ovattata e casalinga in pochi capiscono veramente la realtà, ma sempre più disabili vengono chiusi in casa.. ghettizzati quindi!).
mi occupo di disabili sensoriali, essendo io stessa cieca del tutto e mezza sorda, siamo forse i più colpiti da questo coma farmacologico in cui versano i cosiddetti "normo" abituati al disabile marchiato su due ruote e non altro, ma se serve io mi unisco a chi come me vuole dimostrare che siamo stanchi, ciao laura